Diciamolo subito: io non mi sentivo un marketer, nè un Marketer.
In minuscolo per indicare che non mi occupo di internet marketing, o meglio non è la mia occupazione principale nè come mi presento.
In maiuscolo per indicare la community di Marketers, fondata da Dario Vignali che ora include un’azienda con tre soci, 30 persone con una community di quasi 40,000 persone. Una community di cui faccio parte ma in cui, lo ammetto, non partecipo attivamente.
A dirla proprio tutta sono arrivato al Marketers World un po’ per caso e un po’ prevenuto.
Uno dei miei obiettivi si settembre era di sviluppare relazioni con professionisti italiani.
Quando l’ha saputo Marco Gatti, mio compagno di viaggio nel podcast Diario di due imprenditori digitali, mi ha subito detto: “vieni con me al Marketers World, ne incontrerai centinaia!“. Il giorno dopo il mio amico e socio Valerio mi scrive che ci andrà anche lui, e allora mi sono detto “dai che si fa caciara!“. Detto fatto, ho organizzato una settimana in Italia combinando una visita alla famiglia con l’evento a Riccione.
Ero un po’ prevenuto, dicevo, perché temevo di sentire tecniche di marketing aggressivo e magari vedermi proporre qualche nuovo corso in offerta speciale.
Mi sbagliavo proprio.
Per prima cosa perché tutto l’evento era dichiaratamente per imprenditori digitali. La slogan che attendeva i partecipanti a caratteri cubitali sulla facciata del Palazzo dei Congressi di Riccione era:
“BENVENUTO NEL FUTURO DELL’IMPRENDITORIA DIGITALE”
https://www.instagram.com/p/BoBv0TJHh6F/?tagged=mworld18
In questo articolo voglio condividere le lezioni che ho imparato al Marketers World 2018.
Il business sta all’uomo, come il gioco sta al bambino
Dario ha detto questa frase nel discorso di apertura dell’evento. Mi ha colpito, perché è un modo interessante e affascinante di interpretare il business.
Un bimbo gioca per imparare, crescere, scoprire il mondo e se stesso.
Come si può continuare a imparare, crescere e scoprire il mondo da adulti? La risposta di Dario è fare business o lanciare progetti imprenditoriali.
Mi ci ritrovo molto, anche per me è una fantastica avventura dove mi sento di crescere scoprendo me stesso, le relazioni tra persone, come dare valore. Ma dove mi sento anche di divertirmi imparando sempre cose nuove e lavorando a nuove sfide.
Sono cresciuto, anche professionalmente, nella zona di Milano dove ho avuto a che fare con tanti imprenditori ‘vecchia maniera’: quelli che stanno in ufficio fino a tardi, che non prendono mai ferie, che arrivano la mattina incazzati, che sgridano la segretaria e che si fanno temere dai dipendenti.
Passare un week-end con tanti imprenditori digitali che condividono una visione moderna e serena del business è stato rinfrescante.
Questa è l’Italia del fare!
It’s all about community
Sono mesi che ho in testa questa frase, che si traduce in “è tutto sulla comunità” ma che suonerebbe meglio come “la comunità è fondamentale”.
Siamo animali sociali. Viviamo, comunichiamo e passiamo tempo in gruppi – a volte piccoli a volte grandi.
Con l’avvento di internet ognuno di noi ha la potenzialità di diventare un media. I numeri di contatti e connessioni che possiamo avere sono esplosi, e l’idea di poter raggiungere tantissime persone con il nostro messaggio molto appetitosa.
La pubblicità non è più un’esclusiva di chi poteva spendere 20,000€ per una pagina di giornale.
Ormai siamo bombardati da ottime pubblicità di esperti che ci propongono prodotti e servizi eccezionali.
OK, so che c’è in giro un sacco di fuffa, però credo fermamente che:
- Il marketing online sia migliorato tantissimo;
- Internet lasci meno spazio alla mediocrità, devi eccellere per avere credibilità;
- I servizi e prodotti offerti sono sempre più sofisticati ed efficienti!
Per questo sento che siamo entrati in una nuova fase.
Quando tutti possono raggiungere millemila persone, la differenza la fa la qualità della relazione che sappiamo costruire.
Mi piace pensare che siamo tornati un po’ più umani, a relazionarci con altre persone (ma alcuni preferiscono mandare bacini al nostro chatbot Wok) all’interno di comunità.
E quando siamo saturi di pubblicità, offerte speciali, cartelloni lampeggianti, gente che urla… la nostra attenzione cambia, viene voglia di stare in famiglia con chi ha qualcosa da spartire con noi. La nostra community.
È fondamentale creare, curare e partecipare in community.
Circondati di persone giuste
Quali sono le persone giuste?
Non lo so, e le persone giuste per te probabilmente non sono quelle giuste per me 🙂
Non ho una tecnica, solo la certezza e un bell’esempio.
Una cosa chiarissma è che Dario fin da subito si è circondato di persone in gamba, con cui è riuscito a creare una squadra eccezionale che funziona molto bene.
Lo dicono i numeri, ma anche l’atmosfera che ho percepito al Marketers World.
Certo non mi illudo, come dicevo all’inizio non sono addentro a Marketers e l’esperienza mi insegna che a volte le cose non sono come si vedono.
Però quando vedi sul palco una persona come Luca Mastella, socio carismatico, affabile, e estremamente likeable non puoi non pensare che Dario ha scelto molto molto bene!
Viaggiare fa business
Amo viaggiare, ma ho sempre visto i miei spostamenti intercontinentali come un ostacolo calcolato per la crescita del mio business. Qualcosa che ha un prezzo, un prezzo che pago volentieri.
Poi arrivi al Marketers World e vedi le foto di Dario in Islanda (ci son stato anch’io ma le sue foto sono più fighe!), senti Luca Ferrari che parla di settimane bianche e team meeting al mare, e improvvisamente ho sentito che il viaggio non solo si può conciliare con l’essere un imprenditore digitale… ne è anche un ingrediente importante.
Ho fatto due calcoli sul notebook che ci hanno dato, e il risultato è stato un sollievo: ho trovato clienti migliori al co-working a Bali che con i FB ads.
https://www.instagram.com/p/BnvwvdFniuB/?tagged=mworld18
E le magliette?
Venire al Marketers World è stata per me una decisione last-minute e prima di partire da Amsterdam sono corso a farmi stampare due magliette per rappresentare WP-OK.
https://www.instagram.com/p/Bnx5e3Tnsb9/?taken-by=danielebesana
Davanti, splendido, il logo WP-OK. Dietro lo slogan “WordPress no stress”. Mettici anche che andavo in giro in flip-flops (ufficialmente per un dolore al piede, ma in realtà il clima in riviera era troppo invitante!) per trasmettere quanta più serenità e relax possibile.
Totale stampa: €50, con la promessa da mercante che “this print will last 7 years!”.
Peccato che sette ore dopo avere indossato la maglietta, le lettere W e N se ne sono andate lasciando una frase che sembrava quasi in portoghese: “ordpress o stress”.
Grande delusione, tremendo danno di immagine, e grande reminder che oltre a fare bisogna anche saper scegliere!
Le critiche costruttive
E ora due note negative perché sono un criticone 🙂
La prima nota è che la programmazione è andata a ramengo tutte e due i giorni, in particolare sabato gli interventi dovevano finire alle 18 mentre eravamo ancora in sala alle 20:30!
Certo organizzare un evento con così tanti relatori sul palco non è facile ed è pure la prima edizione, quindi ci sta.
La seconda nota è che tutti i relatori che hanno portato le loro esperienza hanno business basati su info-prodotti o membership. Per chi come me vende servizi (anche se prodottizzati) i case-study, pur sempre interessantissimi, sono stati un po’ meno rilevanti perché scalare un business che ha una parte di servizio è molto differente – o almeno credo.
Conclusione
Il Marketers World è stato un bell’evento: gente giovane con tanta energia positiva e voglia di fare, di viaggiare e di mettersi in gioco.
Lascio Riccione con la pancia piena di buonissime piadine, stanco per le lughe giornate ma sentendomi un po’ più marketer… e Marketer.
Una risposta
Ciao Daniele, sono Elio Amato, hai visto anche me sul palco del World, insieme a Botto abbiamo parlato di come facciamo advertising.
Scusa se ti rispondo adesso, ma semplicemente mi sono imbattuto nel tuo post mentre lavoravo al Marketers World 2019.
Grazie per tutto ciò che hai scritto e per aver fatto parte, anche se per caso, al primo evento targato Marketers.
Grazie anche delle critiche, perchè hai pienamente ragione: siamo andati lunghi con gli interventi e abbiamo sforato di parecchio, vuoi per gli ospiti, vuoi per le tantissime cose da dire.
Di certo è una cosa della quale ci siamo resi conto e abbiao chiesto scusa, cercando di farne tesoro per migliorare l’organizzazione.
Sulla seconda critica però devo un po’ contraddirti.
Abbiamo fato esempi come un ecommerce di integratori alimentari, o una scuola di naturopatia offline, che abbiamo seguito con successo.
Più di ogni cosa però, voglio ripeterti ancora che il metodo del quale abbiamo parlato, rimane applicabile, con i dovuti adattamenti, a qualsiasi tipo di business, compreso il tuo!
Spero di vederti al MW19 🙂 A presto