Negli ultimi anni ho comprato diversi siti internet già avviati e con guadagni. Ma che significa esattamente?
In questo articolo parlo di compravendita di siti web, una delle attività online meno conosciute ma che presenta molte caratteristiche interessanti
Vediamo insieme come funziona
Siti in vendita? Ma davvero!?
Sì: come ogni altro business, anche i siti internet possono essere venduti e comprati. Immagina un ristorante: puoi aprirne uno nuovo oppure ne puoi acquisire uno esistente
La differenza è abbastanza ovvia: il ristorante esistente è un’attività già avviata, quindi con un certo volume di affari e clientela che il ristorante nuovo ancora non ha. Stessa cosa per i siti internet. Comprare un sito esistente che genera dei guadagni è una scorciatoia che permette di risparmiare il tempo e gli sforzi necessari per partire da zero
Quando dico ‘siti internet’, intendo l’insieme di tutti gli asset che fanno funzionare quel business, e cioè:
- il dominio
- l’intero sito web (in caso di sito WordPress: pagine e database)
- la proprietà di tutti i contenuti (pagine, articoli, etc.)
- eventuali accordi con scrittori, affiliazioni, advertisers
- la newsletter con tutti i subscribers
- le pagine sulle reti sociali.
Mi fermo qui perché stiamo parlando di business online, ma se ci fossero dei prodotti fisici in vendita allora la cosa si complicherebbe e andrebbe presa in considerazione anche la parte di produzione, giacenza di magazzino, e altre cose che non conosco neppure
Lasciamo stare anche la compravendita di domini, che è un’altra storia e personalmente non mi interessa perché mi pare molto più simile a una lotteria anziché a un business. Lasciamola ai domainers
Trovare siti in vendita
Quando parlo di comprare siti, una delle prime domande che sento è:
‘dove trovi siti in vendita?’
Ci sono tre canali principali: i marketplace, i broker e il contatto diretto
Marketplace
Sono siti web che mettono in contatto venditori e compratori; pensa a eBay ma con siti internet invece di prodotti!
Ce ne sono diversi ma quelli che conosco e che raccomando sono tre:
- Flippa.com: Flippa è da anni il leader di settore e funziona con un sistema ad asta. Ma è anche pieno di schifezza: il 95% delle offerte sono mezze fregature, e trovare le buone occasioni richiede del tempo. E quando ne avrai una fra le mani, di certo ci saranno altri pronti a fare un’offerta di acquisto
- EmpireFlippers: Justin & Joe da anni hanno un podcast di successo in cui condividono una marea di informazioni su imprenditorialità, business online e compravendita di siti web. Hanno un marketplace controllato che offre più alta qualità: i siti in vendita sono validati ed è richiesto un deposito per garantire (almeno in teoria) che entrino in contatto solo venditori e compratori seri
- AlVerde: è l’unico vero marketplace Italiano, ben seguito da chi compra o vende siti web in Italia. Un mio amico è riuscito a vedere alcuni suoi siti a buon prezzo, quindi non farti ingannare dal fatto che si tratti di un semplice forum
Broker
I broker sono agenti che – proprio come gli agenti immobiliari – si mettono in mezzo tra compratore e venditore. Il più grosso errore è pensare che comprare un sito da un broker sia più sicuro. La mia esperienza personale mi ha insegnato che i broker non danno molto valore aggiunto e non devono mai sostituirsi a una ispezione e valutazione accurata del business online prima di qualunque offerta
Alcuni broker internazionali:
- FEinternational: tra i più seri ed affidabili, ho conosciuto Thomas Smale (co-fondatore) durante una conferenza a Bangkok e – lasciami dire – è un tipo cazzuto. Hanno iniziato vendendo business con prezzi a 6 cifre, ma recentemente hanno iniziato ad offrire anche siti con prezzi sotto i 20K. Il loro blog è una miniera di informazioni
- QuietLight: per lo più vendono siti di fascia alta, ma è una realtà utile da seguire
- Latonas è un altro broker molto conosciuto
Contatto diretto
Per contatto diretto, parlo di approcciare il proprietario di un sito per vedere se lui/lei è interessato a vendere
È l’approccio più imprevedibile perchè molte volte il proprietario del sito non sa come funziona tutto questo discorso di compravendita e spara cifre sproporzionate (pensando di potersi ritirare alle Maldive) oppure semplicemente ti usa per scoprire quanto vale il suo sito
Ma è anche l’approccio più interessante, perchè spesso un sito abbandonato da chi l’ha iniziato può essere facilmente rinnovato e fatto crescere
Per esempio io ho acquistato con successo dei siti che erano stati precedentemente venduti su Flippa, proprio contattando i loro proprietari
Valutare un sito web
La domanda successiva normalmente è:
“Quanto vale un sito?”
La risposta non è facile, perchè il valore cambia in base al compratore. Faccio un esempio per spiegarmi meglio: un sito che parla di scarpe da ginnastica ha molto più valore per chi ha un negozio di scarpe, rispetto al valore che posso dare io
Ma se dobbiamo dare dei numeri indicativi, allora diciamo che un sito viene generalmente venduto per un prezzo tra i 12x ed i 20x il profitto netto mensile
Cioè: un sito che genera un profitto netto di $500/mese può essere venduto tra i $6,000 e i $10,000, in base ad un sacco di fattori diversi tra cui il tempo necessario per la gestione, le possibilità di aumentare i guadagni, il tipo di mercato, da quanto tempo è online, etc
Una volta trovato un sito interessante, è tempo di valutarlo e verificare tutte le informazioni su traffico, guadagni e mercato fornite dal venditore
Questo processo è chiamato due diligence ed è un mix tra scienza ed arte
Per verificare il traffico chiedo subito accesso a Google Analytics, lo standard de facto per l’analisi delle statistiche web. Non mi fido di chi invece offre di controllare le statistiche dal server dell’hosting, che tecnicamente sono molto facili da manipolare
Per verificare i guadagni chiedo una Skype call ed una sessione con Team Viewer (che permette di condividere lo schermo) così che il venditore possa mostrare in diretta sul suo desktop i guadagni presi per esempio da Adsense o Amazon, e salvare tutti gli screenshot ed export necessari per un’analisi successiva
Altre cose da valutare attentamente:
- il mercato;
- il lavoro di SEO fatto sul sito;
- la lista di cosa è incluso nell’acquisto (mailing list? account sulle reti sociali?);
- la presenza di qualche infrazione di copyright;
- se gli account di terze parti (per esempio: siti affiliati oppure AD networks) siano trasferibili al nuovo proprietario
Questa è solo un’introduzione alla vasta ed importantissima procedura di due diligence.
Per siti web che hanno un valore superiore a qualche migliaio di euro, ho trovato eccellente il servizio di due diligence fornito da Centurica. Non è un rimpiazzo alla mia analisi ma piuttosto una seconda opinione da parte di esperti prima di un investimento importante
Una forma di investimento
Da quando ho iniziato a comprare siti web ne ho fatto investimenti buoni, meno buoni e anche cattivi. Ma tutto sommato comprare siti resta un ottimo investimento
Non conosco nessun altro investimento (legale) con un ritorno migliore: anche se un sito comprato per 20x non sta dando i risultati sperati e ci mette, per esempio, tre anni per recuperare la spesa iniziale, stiamo parlano di un ritorno di investimento del 33%!
Confrontalo con comprare una casa (2-6% ROI?) oppure investire in azioni (5-15% ROI?)
Certo, i siti web hanno bisogno di lavoro e sono molto meno ‘investimento passivo’ rispetto ad immobili o prodotti finanziati, ma questo li rende più interessanti per me perchè sento capire meglio e di avere più controllo di un sito internet che del mercato immobiliare o finanziario di cui non capisco niente
C’è un articolo molto interessante di Bryan O’Neil a questo proposito, ma non lasciarti impressionare dal titolo 🙂
Dove approfondire
Questo articolo è solo un’introduzione, per chi volesse approfondire il discorso ed imparare come funziona la compravendita di siti web raccomando alcune ottime risorse da seguire:
- Le guide di Flippa;
- La presentazione di Justin Guilchrist su come valutare i siti web;
- FlipFilter Blog: FlipFilter è uno strumento utile e lo uso per filtrare siti in vendita su diverse piattaforme – il blog fornisce informazioni utilissime;
- Bryan O’Neil blog: Bryan si occupa da anni di acquisizioni web come imprenditore e consulente, anche per Flippa e Centurica;
Se vuoi saperne di più, ascolta questo episodio di Merita business podcast dove ho parlato di comprare siti con Giorgio Minguzzi:
E permettimi infine di darti qualche ultimo consiglio per investire nel web:
- Parti con investimenti piccoli (1-2K) per ‘farti le ossa’ sapendo che potresti perdere tutto
- Scegli un sito dove sai di poter aggiungere valore con le tue competenze. Se sei un grafico, prendi un sito che funziona bene ma che fa scappare i visitatori. Se sei esperto di marketing, prendi un sito fatto da un tecnico che sicuramente ha tralasciato tutta la parte di comunicazione
- Verifica e ri-verifica tutto prima di siglare un accordo. Scrivi un semplice documento da firmare con elencati i dati personali di venditore e compratore, un elenco di cosa viene trasferito, e una clausola per evitare che il venditore apra un nuovo sito in concorrenza sleale
- Una volta capito il gioco, crea un team intorno a te – è l’unico modo per scalare gestendo diversi progetti senza impazzire
Di recente ho parlato in un web talk della mia esperienza vendendo il sito AidBoard.com tramite Flippa. Qui sotto il video, sono 45 minuti e credo sia il case study più dettagliato esistente in italiano!
Come preparare un sito alla vendita
Se decidi di vendere il tuo sito o progetto online, ti stra-consiglio una fase di preparazione e controllo, simile a quella che fai prima di lanciarlo online, per rendere il tuo sito più appetibile agli acquirenti, e soprattutto aumentarne il valore
Gli acquirenti esperti prestano sempre grande attenzione a due aspetti, che adesso vediamo insieme
Documentazione
A nessuno piace leggere il manuale d’istruzioni, vero? Però è anche vero che sai bene cosa succede se provi a montare il letto IKEA senza seguire le istruzioni
Quando vendi un sito avviato, avere della documentazione chiara (un vero e proprio manuale d’uso!) ne aumenta enormemente il valore percepito
La documentazione deve includere:
- Procedure: cosa fare quando si pubblica un nuovo articolo? E quando qualcuno acquista da noi? E quando ci contatta un inserzionista?
- Modifiche: un vero e proprio changelog che documenta quando sono state fatte modifiche al sito, e con che esito
- Template: per esempio esempi di email da mandare in risposta alle domande più frequenti
Gestione tecnica
La piattaforma usata dal sito è molto, molto importante
Un sito basato su WordPress, il CMS più diffuso al mondo e quindi più conosciuto da utenti e sviluppatori, ha un valore doppio rispetto allo stesso sito sviluppato con un software proprietario che nessuno conosce nè sa mantenere
Vuoi gestire il tuo sito in autonomia?
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Qualche anno fa comprai un sito in Joomla e, solamente migrandolo a WordPress, riuscii a venderlo con un profitto.
Inoltre chi gestisce il sito?
Il nuovo acquirente potrebbe non avere competenze per gestirlo da solo, né un tecnico in azienda. Se hai un webmaster o uno sviluppatore che ti segue, devi indicare in fase di vendita che tipo di collaborazione avete e quanto costa annualmente
In questa fase un servizio di gestione WordPress come il nostro ti può venire incontro, perché offre sicurezza, manutenzione, e supporto con richieste illimitate ad un prezzo fisso mensile.
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Hai un sito da vendere?
Nell’ultimo anno mi hanno contattato diverse persone chiedendo aiuto per vendere un sito web, ma al momento WP-OK non offre servizi di consulenza per vendita siti
Spero di averti aiutato a capire un po’ di più questo fantastico mondo nascosto!
Dimmi cosa ne pensi e che domande hai nei commenti qui sotto
27 risposte
buonasera,
ho letto il suo articolo riguardante la vendita dei siti, molto interessante.
Ho un sito E-commerce di abbigliamento creato e gestito da me,ma non ho più tempo per gestire il tutto.Vorrei conoscere la valutazione e come poter metterlo in vendita.
come è possibile farlo?
Grazie in anticipo
Simone
Complimenti, veramente un articolo esaustivo sul bussines della vendita dei siti.
Grazie Michelangelo!
Bravo Daniele, finalmente un articolo ben fatto sull’argomento nel web in italiano!
Credo che tu abbia tralasciato un particolare, sul quale non ho trovato ancora una risposta.
Se io ho creato un sito Internet, non sono un professionista con P.IVA, ma volessi cedere comunque una delle mie proprietà web (che ha traffico, genera revenue, è ben posizionata e ha del lavoro di Marketing e SEO dietro) posso farlo, esattamente come vendessi un’automobile?
Sì, la differenza è che in quel caso la proprietà web (quindi dominio, sito, pagine social, contenuti) li ho tirati su io nel tempo…
Sarei curioso di sapere la tua.
Per adesso grazie,
Marco
Grazie Marco!
Non sono sicuro, perché non stai vendendo un oggetto ma il risultato del tuo lavoro.
Per le implicazioni fiscali sempre meglio sentire un commercialista, secondo me la vendita va dichiarata come guadagni.
Un saluto
Grazie mille, in effetti hai ragione – certo è che trovarne uno competente in questo particolare campo non è affatto facile. :/
Alla prossima e complimenti per il tuo sito!
Ciao Daniele,
ho un sito attivo da oltre 4 anni settore informatica, tv, elettrodomestici e tant altro…
Per problemi che non sto qui ad elencare vorrei vendere la mia piattaforma e a tal proposito vorrei capire come ricevere una valutazione del sito e come metterlo in vendita.
Il sito è sempre stato presente nei migliori comparatori di prezzo e ad oggi ha una buona reputazione.
Oltre al sito cederei anche i vari social legati al nome del sito, e canale Youtube.
Spero di ricevere risposte.
Grazie
Gianluca
Ciao, sono incappato nell’articolo proprio perché avevo intenzione di vendere ed ero alla ricerca di informazioni. La vendita di un sito a quanto pare va solo a vantaggio di chi compra, infatti pensando di dover vendere a 12x oppure a 20x mi fa cambiare completamente idea. Se proprio non si è stanchi di gestire il proprio sito, la scelta più redditizia è quella di tenerlo.
Ciao Massimo,
Sono d’accordo con te… Se non ci sono altre cause (esempio personali, per concentrarsi su una nuova attività, o per un cambio di mercato) la scelta migliore è spesso quella di tenere il sito e renderlo quanto possibile un ingresso passivo.
Ciao Daniele, sono finito sul tuo articolo perché vorrei investire per trovare un attività (su web ovviamente). Ma nel punto 1 dei consigli dici di partire con investimenti piccoli (1-2K) per “farsi le ossa”. Beh io in realtà punto a prenderne uno solo, ma che sia avviato già con guadagni.
Ora è chiaro che qui parliamo di annunci di siti in vendita a 15-20K che paventano già ricavi annui. Possibile anche a questo livello beccarsi un “pacco”? Cosa consiglieresti per salvaguardarsi maggiormente?
Ciao Michele, purtroppo il rischio pacco rimane (a me era capitato un mezzo-pacco proprio con un sito da 15K, dove era stata fatta una link building con una PBN disattivata poco dopo).
Acquistare attraverso un broker aggiunge un livello di tutela in più, perché dovrebbero validare loro il venditore e l’acquirente.
Non voglio sembrare negativo, ma è un tipo di investimento che richiede attenzione e conoscenze.
Ciao!
Salve Danielem complimenti davvero per la chiarezza del suo articolo. Mi sono imbattuta nel suo articolo perchè vorrei vendere il mio sito riguardante la misofonia. E’ il primo sito realizzato in Italia sull’argomento (www.misofonia.com) e volevo chiederti un aiuto. Per potermi concentrare su una nuova attività e per motivi personali non mi sento più di gestirlo…cosa mi consigli di fare per trarne il massimo del profitto? (venderne solo il dominio, vendere il sito intero e magari se potessi consigliarmi come…ecc.). Ti ringrazio anticipatamente per la tua attenzione e ancora complimenti.
Ciao Monia, mi fa piacere che hai trovato utile l’articolo!
Ho visto il sito e se ho capito bene non genera profitto, non credo abbia valore commerciale considerando che è un sito di divulgazione.
Io ti consiglio di trovare qualcuno tra i tuoi contatti interessato a continuare questo bel progetto.
My 2 cents,
Un saluto
Grazie mille della risposta Daniele. Un’ultima domanda, forse un po’ sciocca: sarebbe possibile invece vendere solo il dominio?
Grazie in anticipo.
Saluti
Sì è possibile, puoi sempre provare sui siti di cui parlo nell’articolo… però non è un dominio che può avere un ‘fine commerciale’, come per esempio ‘compracasa.it’ che potrebbe far gola ad agenzie immobiliari. Resta un dominio legato ad un argomento di nicchia, non voglio essere negativo ma vedo difficile venderlo.
In ogni caso… suerte!
Salve
Ultimamente per motivi di salute, sto trascurando il mio sito – http://www.storiologia.it
che ha una lunga storia. 20.000 file, e una montagna di visite da tutto il mondo https://www.storiologia.it/statisticavisite.htm – Ho deciso di venderlo a chi è interessato:
Ma come minimo chiedo 100.000 euro. cosa ne dici?
www
Salve Franco,
Dico che un sito da €100,000 deve generare almeno €40,000/anno per essere interessante per un investitore.
Poi è un libero mercato, può provare con un annuncio su Flippa e Alverde.
Generare cosa significa? Ricavi da vendite?
Ciao Salvatore,
Con “generare” intendevo “avere un profitto netto”.
Possono essere ricavi da vendite, pubblicità, affiliazioni, o altri tipi di monetizzazione che sono ‘trasferibili’ ad un nuovo proprietario.
Spero sia più chiaro, un saluto!
Articolo ben fatto grazie
Grazie a te per il commento
Buongiorno Daniele, complimenti per la chiarezza delle informazioni, molto utili.
Ti scrivo perchè il mio socio ed io stiamo pensando di vendere la nostra piattaforma easytroupe.com, una sorta di linkedin per la ricerca di profili professionali e non del settore spettacolo. Il sito non crea fatturato perchè abbiamo scelto di lasciarlo gratuito fino allo sbarramento dei 3000 iscritti. Per ragioni personali non riusciamo a seguirlo. Pensi che possa avere un valore commerciale effettivo tale da valutare una vendita?
Ti ringrazio in anticipo per la risposta
Buongiorno Gaia,
Mi fa piacere che l’articolo sia d’aiuto!
Purtroppo se il sito non genera ingressi è davvero difficile stabilirne un valore commerciale.
Il mio consiglio è proporlo a chi fa parte della vostra community, che già conosce il progetto e potrebbe essere interessato a portarlo avanti.
Un saluto!
Grazie del consiglio Daniele
Salve.
Vorrei vendere il mio e-commerce avviato che propone libri professionali per il settore pasticceria, panificazione e gelateria.
Come posso farlo valutare?
Per la vendita ho visto che vengono proposti dei riferimenti non in Italia.
Indicazioni sugli agenti?
Grazie per l’attenzione
Ciao Giulia,
Purtroppo non conosco agenti/broker in Italia, credo che il mercato degli acquirenti sia troppo piccolo.
Questa è una società americana che ha una versione Italiana, potresti sentire loro:
https://bizbroker24.com/it/vendere-sito/
E per la valutazione di piccoli ecommerce questo articolo è molto utile:
https://feinternational.com/blog/value-and-sell-an-e-commerce-business/
Spero sia utile, un saluto!
Ti ringrazio Daniele per la cortese risposta e per i link!!
Buon lavoro